Novità Inps: adesso puoi recuperare in contributi non versati in questo modo

Dall’INPS arrivano novità in relazione ai contributi non versati dal datore di lavoro. Si possono recuperare, vediamo come e chi paga.

I contributi sono fondamentali per andare in pensione. Vengono versati mensilmente dal datore di lavoro ma degli errori possono capitare. Ecco perché bisogna controllare il corretto versamento durante la carriera lavorativa. In ogni caso c’è un modo per recuperarli.

Pensionata sorridente e logo INPS
Novità Inps: adesso puoi recuperare in contributi non versati in questo modo (Gioventuribelle.it)

Il sistema previdenziale italiano si basa sui contributi. Per poter andare in pensione occorrerà necessariamente aver accumulato una determinata contribuzione qualunque sia lo scivolo pensionistico che si deciderà di prendere. Il requisito anagrafico, invece, per alcune misure non è previsto come per la pensione per i precoci che richiede unicamente 41 anni di contributi più l’appartenenza ad una delle quattro categorie dell’APE Sociale. Il numero dei contributi occorrenti varia da un minimo di 5 – pensione di vecchiaia a 71 anni – fino ad un massimo di 42 anni e dieci mesi – pensione anticipata contributiva.

Per la pensione di vecchiaia ne servono 20 così come per la pensione anticipata contributiva che si raggiunge a 64 anni. Non tutti i lavoratori vantano una lunga carriera lavorativa continua che permette loro di soddisfare alti requisiti contributivi. Inoltre la contribuzione è fondamentale non solo per capire con quale misura andare in pensione ma anche per calcolare l’importo dell’assegno. Più anni di contributi corrisponderanno ad un importo maggiore a parità de requisito anagrafico. Ecco perché perdere contributi può essere un problema.

Come recuperare i contributi non versati dal datore di lavoro

Pensate, essere certi di poter andare in pensione e ritrovarsi con meno contributi del previsto che costringerebbero a continuare a lavorare. Può succedere che il datore per errore non versi la corretta contribuzione. Il consiglio è di verificare spesso l’estratto conto sul sito dell’INPS in modo tale da correre velocemente ai ripari non appena accadesse il fatto. Altrimenti si rischia di ritrovarsi ad un passo dal pensionamento con un grande ostacolo davanti a sé.

Uomo al computer con la calcolatrice
Come recuperare i contributi non versati dal datore di lavoro (Gioventuribelle.it)

L’INPS permette di recuperare i contributi grazie all’esercizio del riscatto (anche per anni di lavoro in nero e anche per contributi vecchi e prescritti). Già il termine “riscatto”, però, dovrebbe far comprendere un’amara verità. Per poter riavere indietro i contributi riferiti ad anni di lavoro svolti bisognerà pagare. I dettagli sono chiariti dall’ente della previdenza sociale nella Circolare numero 48 del 24 febbraio 2025.

Spiega che attraverso la costituzione della rendita vitalizia è possibile recuperare periodi non coperti per renderli utili alla pensione costituendo una rendita pensionistica. Tutto questo deve essere pagato dal lavoratore anche se l’errore nei versamenti è stato commesso dal datore di lavoro. Una vera e propria beffa anche perché si tratta di molti soldi. L’impegno è oneroso ma necessario per costituire la rendita vitalizia quando è troppo tardi per richiedere al datore di lavoro di riparare al danno fatto.

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