La pensione con 20 anni di contributi è un traguardo raggiungibile ma l’importo dell’assegno potrebbe essere piuttosto basso. Quantifichiamolo.
I contributi sono indispensabili per accedere alla pensione. Il sistema previdenziale italiano richiede sempre il requisito contributivo, indipendentemente dalla misura scelta per lasciare il mondo del lavoro.

I lavoratori vedono il momento del pensionamento come un traguardo tanto desiderato quanto preoccupante. Finalmente si potrà togliere la sveglia e godersi il meritato riposo svolgendo le attività preferite senza gli impegni e le preoccupazioni legate al lavoro ma si è certi che ciò sarà possibile? La vita continuerà ad avere un costo anche dopo la pensione mentre l’assegno sarà più basso rispetto allo stipendio. Già adesso la differenza retribuzione-pensione è importante ma lo diventerà sempre di più a causa del sistema di calcolo contributivo. Si stimano parecchi centinaia di euro in meno.
Si capisce bene come il pensiero di trasformare uno stipendio appena sufficiente in una pensione ancora più magra possa preoccupare e far dubitare molto del pensionamento. Se, poi, si hanno anche pochi anni di contributi maturati ecco che la situazione degenera. Il calcolo contributivo tiene conto proprio dei contributi versati e meno saranno più sarà esiguo l’assegno. Con venti anni di contribuzione bisognerà avere avuto uno stipendio piuttosto alto per vivere senza preoccupazioni la vecchiaia.
L’assegno pensionistico con 20 anni di contributi
Venti anni di contributi bastano per accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni e alla pensione anticipata contributiva al compimento dei 64 anni. Sembra tutto molto semplice ma non lo è. Prendiamo come esempio la pensione di vecchiaia. Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 vige un altro requisito oltre quello anagrafico e contributivo. Bisognerà aver maturato un assegno pensionistico pari a 1,5 volte l’assegno sociale (603,40 euro nel 2025) ossia 905,1 euro.

Può sembrare un importo piuttosto facile da raggiungere ma si cambierà idea non appena si scoprirà che per assicurarsi una pensione di 1.000 euro al mese bisognerà avere avuto almeno uno stipendio di 1.500 euro e circa 40 anni di contributi. Ecco che avere solo 20 anni può scatenare il panico. Naturalmente definire un importo della pensione preciso è impossibile. Sono tanti i fattori in gioco come l’età di pensionamento, lo scivolo scelto, le retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro, il sistema di calcolo da considerare.
Ancora più complicato il pensionamento a 64 anni perché l’importo minimo dell’assegno dovrà essere pari almeno a tre volte l’assegno minimo ossia 1.616,04 euro. Significa aver avuto uno stipendio da 2 mila euro circa in su ma con più anni di contributi rispetto a venti. Scende di poco il limite minimo per le donne con un figlio – 2,8 volte il minimo – e con due figli – 2,6 volte il minimo.